L’ultimo film dedicato al carismatico eroe della DC Comics è, in una sola parola, sorprendente, ed allo stesso tempo conferma quanto di buono era già stato fatto col precedente “Batman Begins”, sempre per la regia di Christopher Nolan.
Quello che mi piace far notare di questa pellicola, che si dipana per 2 ore e 30 minuti di pathos, azione e colpi di scena, è la prova superlativa di tutti gli attori coinvolti nel progetto, che riescono a dare una profondità mai vista ai loro personaggi rendendoli, se possibile, più veri del vero.
A partire dalle conferme dei veterani Christian Bale, perfetto sia nel ruolo del miliardario Bruce Wayne che in quello del cavaliere oscuro, per passare ai “mostri sacri” Michael Caine, un Alfred impeccabile, Morgan Freeman, a cui basta una battuta per far decollare qualunque scena e Gary Oldman, il più credibile e reale Commissario Gordon che si sia mai visto. Impossibile poi non rimarcare l’ottimo Aaron Eckhart, praticamente coprotagonista del film nel ruolo dell’integerrimo procuratore Harvey Dent e del suo mostruoso e lacerato alter-ego Due Facce, Maggie Gyllenhaal, procuratrice ex-fiamma di Bruce e compagna di Harvey e il sempre convincente Eric Roberts nel ruolo consono del mafioso, un asso nel passare dai B-movies alle grandi produzioni come questa.
Ma è impossibile non rimarcare che c’è un ruolo, e un attore, che si stagliano su tutti. Il Joker del compianto Heath Ledger è un concentrato di lucida follia, una interpretazione veramente da Oscar, lontana anni luce dal pur notevole personaggio del grande Jack Nicholson. Ledger è stato in grado di rendere il vero spirito di alienazione di un personaggio, rendendolo così terribilmente reale da far sperare che un soggetto del genere si limiti ad esistere solo nella fantasia del grande schermo, o del fumetto. Non sarebbe stato impensabile realizzare una pellicola da “The Killing Joke” con un attore di così grande talento. Un vero peccato.