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16
Jul

DIVERGENT…E’ GRAVE CHE MI SIA PIACIUTO?

Parto da una premessa della quale, sono certo, non sentirete il bisogno (potete saltare il paragrafo pari pari senza pentimenti). Avevo comprato il BR di Divergent mesi fa, sulla scia dell’entusiasmo, mai sopito, per Hunger Games e l’ho lasciato a prendere polvere fino a ieri.

Sono sempre stato convinto che il mio apprezzamento per la saga cinematografica di Hunger Games, al contrario di quella su carta che trovo oltremodo pesante, fosse dovuto alla presenza di Jennifer Lawrence e del suo naturale talento di attrice.

Evidentemente, visto il titolo dell’articolo, deve proprio piacermi il genere, dato che ho apprezzato anche il primo capitolo della immancabile, trilogia, che diverrà quadrilogia in pellicola, di Divergent.

Le due saghe, in fondo, sono davvero simili. Sono storie di amore e ribellione pensate per un pubblico giovane, che le apprezza per quel fondo di fotoromanzo che contengono tra le righe, ma che, almeno a mio parere, riescono ad attrarre, sia pure con moderato distacco, anche un pubblico più adulto.

Il tratto maggiore che lega le storie è dato dalla presenza di una figure di eroina forte e risoluta, ma allo stesso tempo fragile e femminile, che non è affatto una contraddizione in termini ma che determina con assoluta forza un character credibile nel quale far immedesimare il pubblico femminile senza lasciare indifferente quello maschile.

Non entro nel merito del racconto, anche se tormentone “tanto non mi sparerai” non è male, sarebbe ridicolo dopo tutto questo tempo dall’uscita del film, ma mi limito a sottolineare un buon ritmo nella storia e nella regia e un cast funzionale, compresa una ritrovata Kate Winslet, Ray "Volstagg" Stevenson e una ancora stupenda, sono di parte, perdonatemi, Ashley Judd.

Niente di nuovo sotto il sole della sceneggiatura, società post qualcosa di disastroso, divisione in fazioni/caste, qualcuno che lavora nel buio per destabilizzare il sistema, il tutto condito dalla storia personale e familiare dei due protagonisti e dalla immancabile iniziazione adolescenziale.

Ma, se Hunger Games era preso di peso dal giapponese Battle Royal e anche Divergent richiama antichi echi, l’importante è saper raccontare una storia, benché sia sempre la stessa.

Magari non saremo di fronte a capolavori, magari saranno dimenticati con facilità tra qualche anno, oppure diverranno dei piccoli classici che ricorderemo con affetto, come succede con altri film, con la musica, con un libro che ci ha fatto passare piacevolmente il nostro tempo.

Concludo con un giudizio, per quanto non richiesto, sulla giovane interprete di Tris, l’eroina di turno,  Shailene Woodley.

Probabilmente, ma se ne può discutere, non avrà lo stesso innato talento della Lawrence ma, almeno a me, ha trasmesso una sorta di innata simpatia nel personaggio che interpreta grazie anche all’aspetto fondamentalmente bonario dei tratti del viso.

Il personaggio di Tris, per quanto diventi forte e determinato, mantiene una sua vulnerabilità di fondo. Katniss, anche quando le prende, sembra sempre pronta a dartene il doppio :)

Ed in questo l’espressione impavida della Lawrence aiuta nel confronto ad un aspetto più “soft” che mi pare rilevare nella Woodley.

Ma magari non ho capito nulla e Divergent è, e rimane, un brutto film. Che, però,  a me è piaciuto.

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Ultimo aggiornamento Mercoledì 15 Luglio 2015 18:43