E anche l’edizione 2009 di Lucca Comics and Games va in archivio. Come da tradizione svoltasi nell’ultima settimana di ottobre nella cittadina toscana, la manifestazione, nei suoi quattro giorni di durata, non ha mancato di regalare una serie di eventi di sicuro interesse e richiamo. Alla riuscita di una delle edizioni più complete che si possano ricordare ha certamente contribuito un fattore esterno, ma fondamentale: il costante bel tempo, che ha permesso di muoversi con piacere tra le vie della città e i vari stand, che ormai si estendono da nord a sud delle meravigliose mura medioevali. Le peculiarità di questa edizione si possono riassumere in alcuni punti fermi che fanno di Lucca Comics and Games un appuntamento fondamentale non solo per gli appassionati, ma - soprattutto - per gli operatori del settore. Schematicamente, rimarchiamo l’impegno delle case editrici nel portare il maggior numero di prestigiosi ospiti tra autori e disegnatori, valorizzati da eventi come gli show-case e le mostre, sempre ben curate e ospitate presso i palazzi istituzionali. Ancora, le numerose anteprime e presentazioni, anch’esse accompagnate da incontri aperti al pubblico. Citiamo, a titolo di esempio, la presenza di RAI4 nella persona del suo direttore Carlo Freccero, che tanto sta facendo per ridare il giusto valore alle opere anime.
Dal lato games, impossibile non citare l’enorme padiglione esterno alle mura che come da tradizione ospita tutto quello che ruota intorno all’aspetto prettamente ludico, e nel quale trovano spazio anche i club di sf e le piccole, ma sempre frizzanti, case editrici come Rill.
Ma la vera novità che ha riscosso un meritato successo è stata la creazione del Japan Palace, una zona su due piani presso l'ex Real Collegio, che ha ospitato gli espositori di materiale proveniente dal sol levante, nonché una serie di eventi, mostre, incontri e corsi, tutti legati alla cultura nipponica.
Da segnalare due momenti di introduzione e approfondimento della lingua giapponese curati dall’associazione "Ochacaffé", con insegnanti di madrelingua, che con professionalità, competenza e grazia hanno spiegato alcuni aspetti di questo idioma tanto affascinante quanto complesso. Il tutto, naturalmente, aperto al pubblico a titolo assolutamente gratuito.
Non possiamo non citare poi l’incontro, di grande successo, con il Gundam Italian Club, nel quale, con grande professionalità, si è parlato ovviamente di Gundam e delle attività dell’associazione.
Tutti gli eventi fin qui descritti - solo una piccola parte di quanto accaduto durante la manifestazione - sarebbero niente senza i veri protagonisti, le migliaia di ragazzi in cosplay che hanno invaso le vie della città, colorando a festa la quattro giorni e creando un effetto davvero unico. Un’edizione quindi benissimo riuscita grazie anche a una serie di migliorie evidenti, prima fra tutte il potenziamento delle biglietterie, ma non priva di qualcosa da registrare per il futuro, come il palco per le esibizioni un po’ troppo decentrato rispetto al passato o la mancata apertura, invece ampiamente annunciata, del padiglione Japan fino alla mezzanotte di sabato. Impeccabile e discreta la presenza delle forze dell’ordine, che hanno però avuto un compito davvero facile e presumibilmente gradevole, dato l’eccellente comportamento del pubblico, certo molto lontano da quanto si può vedere in molti eventi pubblici. Per finire, come d’obbligo, un ringraziamento di cuore a Carlo e a tutto lo staff di AnimeImport, a Marino e tutti gli operatori agli ingressi per il lavoro, non sempre facile, che si trovano a svolgere. °-------------------°-------------------°-------------------°-------------------° Fin qui il quadro generale dell’evento: ora, nell’ambito della divisione dei compiti peculiare del metodo di lavoro in uso a 2099, alcuni approfondimenti e riflessioni senza alcun ordine particolare. Incontro con Giorgio Rebuffi
L’immenso Maestro, che con altri pochi pionieri (come Bonelli padre, Bottaro, Chendi, Jacovitti e la "Signora del fumetto" Lina Buffolente) ha delineato l’evoluzione delle nuvole italiane nel dopoguerra, si presenta all’incontro in condizioni di salute non ottimali, tanto che sarà il collaboratore Luca "Laca" Montagliani a svolgere il ruolo di araldo, rispondendo alle domande del pubblico e ripercorrendo la carriera e le idee del grande artista, che dal canto suo porterà nel frattempo a termine il più bello fra i disegni che ogni ospite regala agli archivi della manifestazione, a dimostrazione di una padronanza ancora perfetta del mezzo grafico. Delle risposte, da ricordare l’aforisma del Maestro sulla disgrazia di nascere troppo in anticipo sui propri tempi, perché all’inizio si è incompresi e alla fine sorpassati. Interessante anche una critica alla standardizzazione imperante sul mondo dei comics, fenomeno che avviene quando un artista diventa così grande da obbligare tutti i collaboratori della medesima casa editrice ad adeguarsi al suo stile (ovvero a scopiazzarlo), il che è avvenuto ad esempio in casa Disney con Cavazzano. Tema ricorrente per gli attuali ‘ntenni è un confronto fra le letture e i cartoni dei ragazzi di ieri e quelli di oggi, ritenuti quasi universalmente soggetti passivi del mezzo televisivo (visto che di leggere quasi non si parla più), mentre una volta fumetti e disegni animati, ancorché molto più primitivi, costituivano uno stimolo per l’elaborazione intellettuale e la fantasia dei giovani fruitori: ovviamente anche noi la pensiamo così, ma non si può fare a meno di chiedersi quanto ciò dipenda da una generale tendenza a scorgere l’età dell’oro sempre alle proprie spalle. A conferma di ciò, l’età media dei presenti è piuttosto alta e il numero non elevatissimo: ma a fine incontro sarà chiaramente percettibile un autentico affetto, prossimo alla venerazione, per un uomo che ha certamente illustrato la Patria, tanto per usare le parole della legge Bacchelli (chissà se ne avrà mai usufruito un fumettista, e chissà quando i governi si decideranno a farne un uso un po’ meno arbitrario).
Al tavolo degli autografi, il Maestro non si risparmia in quanto a disegni (incredibile la combinazione di accuratezza e velocità), autografi e dediche: in particolare, i richiedenti esibiscono un’allucinante varietà di testate, compresi vecchissime storie di Topolino dove solo un certosino lavoro di intelligence può aver permesso di scoprire l’autore, visto che fino a tempi recenti non usava indicarli.
È d’obbligo un invito ai più giovani (gli altri non dovrebbero averne bisogno) a riscoprire l’opera di questo e degli altri autori citati.
Incontro con Roberto de Angelis e Michele Medda
Ci si ricollega alla critica sulla standardizzazione riportata sopra, perché il tema viene ripreso dal copertinista della miniserie Caravan: De Angelis rivela infatti che le sue copertine rappresentano una rottura con gli stilemi di casa Bonelli (e in generale dell’editoria fumettistica), che vogliono l’eroe impegnato in una situazione di cliffhanger (ovvero momento culminante, o epifania per usare un termine joyciano), possibilmente con l’uso di armi: nella serie invece un eroe non c’è, e di armi se ne vedono poche (e una sola volta in copertina, peraltro non in funzione di minaccia).
Medda discute invece su genesi e contenuti della serie, senza scoprirsi troppo per il timore di "spoilerare": rivela però di non essersi ispirato a Jericho, avendone appreso l’esistenza solo in un secondo tempo.
Incontro con Giancarlo Berardi (e Sergio Bonelli)
Il grande autore - fra l’altro - delle due serie cult Ken Parker e Julia affronta le solite domande sulla riapertura di KP (rispondendo picche, bravo: il tentativo di richiamare in vita i cadaveri produce sempre conseguenze sgradevoli, come dimostrano le avventure lovecraftiane di Herbert West) e svela alcuni dettagli sulle trame future della sua attuale creatura (un’adozione a distanza - se ne poteva fare a meno - e un viaggio in Italia - vai a capire perché ci si tiene tanto, mica parliamo di Dampyr dove la scelta della location è premessa decisiva al canovaccio); il patron Sergio Bonelli in sala interloquisce a più riprese spiritosamente, mentre più tardi in un incontro fra pochi spettatori stempera la polemica seguita alla ristampa censurata di una certa avventura di Tex alle prese con i tuareg, negando addirittura di aver mai sentito tali critiche e precisando che tutte le (pesanti) modifiche sono state da lui approvate, paragonando il tutto ai già noti interventi edulcorativi sui primi Tex per renderli fruibili alla morale del tempo.
Ineccepibile la cortesia dei due artisti nell’improvvisata e spontanea sessione autografi e foto alla fine dell’incontro (costante ininterrotta durante tutta la fiera, per quanto a nostra conoscenza, il che purtroppo non sempre avviene in tutte le manifestazioni). I concerti di TAO
Una bella e particolare esperienza è stata l’incontro a più riprese in vari luoghi della città con il pulmino della TAO Love Bus Experience, a bordo del quale (si immagini con quali miracoli di ingegneria fonica) il bravo polistrumentista Tao e la sua rock band propongono lavori originali e cover degli anni ’60 e ’70; molto suggestivo assistere al lento incedere del mezzo che fende la folla, che di suo gradisce molto la performance mobile: la sera di sabato assisteremo al concerto (stavolta con il mezzo fermo), concluso da una superba medley fra Can't help falling in Love (Elvis!), If you`re going to San Francisco (The Mamas and the Papas) e la sua struggente Padre ti amo, dedicata al genitore scomparso, che narra il decorso della malattia fatale (ripreso poi nel sito fino al momento del trapasso). Auguriamo al coraggioso rocker tutte le meritate fortune, auspicando al contempo che il servizio pubblico televisivo persegua le sue dovute finalità (certo il confronto con i programmi musicali dei suddetti decenni d’oro della musica fa venire le lacrime agli occhi), invece di incartarsi con delle puttanate come quella qui descritta.
Gastronomia
Trova conferma l’assioma che mangiare men che bene in Toscana è impresa quantomeno ardua: dopo un ottimo pranzo a Sinalunga (SI) al Due di Picche e una cena coi fiocchi ad Arezzo all’Antica Osteria L'Agania (ringraziamenti a Francesca e Roberto per la segnalazione), il locale base a Lucca è stato - come da nostra consolidata tradizione - l’Osteria del Neni, ideale per la sua posizione rispetto ai luoghi della fiera e sempre su eccellenti livelli culinari, raggiunti anche attendendosi al saggio principio di privilegiare la qualità all’inflazione del menu (magari con piatti che non c’entrano nulla con la cultura locale). Quest’anno poi, al tradizionale trio Barbara-Veruska-Alessandra, sempre impareggiabili per cortesia ed efficienza, si è affiancata - gradevolissimo acquisto - la giovane Catalina: continuate così, ragazze!
Da notare che nella gestione di tutti i suddetti locali, le signore la fanno da padrone: i lati buoni del matriarcato. In margine, un appunto sociologico: nessuno ignora quanto riescano a essere insopportabili i bambini nei luoghi conviviali (ad esempio cinema, chiese e appunto ristoranti), il che va ovviamente iscritto a demerito perenne dei genitori. In queste manifestazioni a sfondo culturale (termine applicabile a una mostra sulla pittura yiddish norvegese del XIII secolo come a una retrospettiva sui film del Monnezza, non avendo per noi diritto di cittadinanza la distinzione fighetta fra cultura alta e bassa), i bimbi sembrano invece provenire da un altro pianeta: evidentemente a loro agio in un contesto che offre attrattive adatte a ogni età, e altrettanto chiaramente grazie all’intelligenza pedagogica e alla vivacità culturale offerta dai loro educatori, i minori sfoggiano a tavola e altrove un comportamento statisticamente assai migliore dei loro coetanei osservati in altri ambienti, quando sembrano invece in grado di suscitare i sentimenti più abietti negli adulti circostanti, trasformati (non si sa quanto loro malgrado) in un branco di wannabe-Erode. Gnocca
Bella iniziativa della Ducato per la presentazione delle carte di credito prepagate dedicate a Dylan Dog e ai Simpson: fa da madrina la meravigliosa Letizia Bacchiet, Miss Sorriso Agos 2009 e terza classificata al concorso di Miss Italia 2009 (e avrebbe meritato di più).
A parte lei, si nota sia nelle cosplayer che nelle astanti generiche una crescita a razzo del livello estetico; per inciso, un fenomeno analogo è evidente anche nel variegato mondo delle convention di fantascienza: dev’essere all’opera l’evolution creatrice di bergsoniana memoria, alla quale va il nostro non disinteressato plauso. Per finire, i link Un’ampia selezione di foto (sia nostre che prese da altri siti, per le quali ultime si ringraziano autori e condivisori) si trova a questi indirizzi:
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mirror:
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Moltissime altre sulla sezione dedicata Flickr, mentre resoconti degli eventi posso essere consultati sul sito ufficiale, oltre che naturalmente sui siti e forum specializzati o meno, il cui numero dimostra una volta di più che internet e il multiverso dei comics sembrano nati per andare d’accordo.