La cosa più naturale che può venire in mente quando si legge una news dell'ennesimi reboot di un film supereroistico è "Ancora???".
Il successo è piatto che va mangiato caldo e, visto che gli Avengers hanno spopolato, ora i supereroi sono il piatto del giorno.
Certo, il nostro Spidey era stato scritto e girato prima del nuovo boom ma, di riflesso, ne subisce i benefici.
Spider-man è in qualche modo l'ossatura, la colonna portante di tutto l'universo Marvel, non solo in USA ma anche, e soprattutto, in Italia. L'approccio che si può avere ad un film a lui dedicato dipende da quanto lo spettatore conosca la storia del personaggio e dalla sua dose di marveldipendeza.
Chi vi scrive non ha mai letto con particolare trasporto le storie di Peter Parker e, sebbene ne conosca le origini, parlo di quelle di Lee e Dikto, si è sempre posto verso l'Uomo Ragno con un certo distacco.
Il primo film di Raimi, l'unico che ho visto, lo trovai a suo tempo noioso e bambinesco, peraltro non trovando in parte il pur bravo Tobey Maguire.
Questa nuova incarnazione di Spider-man, più giovanilistica, reattiva e moderna invece mi è piaciuta, e non poco. Fatto strano per un tendenziale conservatore come me.
Forse la chiave sta nell'aver modernizzato il personaggio, facendone un normale ragazzo di oggi, ma mantenendo alcune piccole chicche, i lanciaragnatele, ad esempio, tipicamente old-style.
La storia è molto lineare e riprende tutti i passaggi fondamentali della nascita dell'eroe, i genitori, l'affidamento agli zii, la morte di Ben, Gwen Stacy e relativa famiglia, Lizard, Osburne nell'ombra. Il tutto senza caricare troppo il personaggio con l'annoso "da grandi poteri derivano grandi responsabilità".
Anzi, è piacevole vedere come Parker si comporta dopo aver acquisito le sue abilità, in maniera spavalda e quasi irresponsabile, come un qualunque ragazzo della sua età. Una reazione molto più credibile del semi-catatonismo del primo film.
Dicevo Gwen Stacy, finalmente. E' quasi commovente vedere l'attrice vestita come la Gwen del fumetto, con tanto di fermacapelli. Un bel tocco retrò nell'assoluta modernità.
Bravi e in parte praticamente tutti gli attori, compresi due veterani Martin Sheen e Sally Field, ottimi Ben e May, finalmente senza l'aspetto della vecchietta macchiettistica.
Certo la trama a tratti è un po' elementare, specie nella seconda parte verso il finale, ma almeno si è tentato di realizzare un film un po' più adulto all'interno dell'universo Marvel. In questo senso forse è un bene che i diritti del personaggio siano detenuti da Columbia.
Naturalmente, che il film vi sia piaciuto o no, aspettatevi l'immancabile seguito, preannunciato dal classico richiamo finale.
Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Luglio 2012 10:09
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