James Cameron è un ottimo regista. Sono un cultore dei suoi Terminator, Aliens lo ritengo il più bel film della saga, mi diverto da morire ogni volta che rivedo True Lies e, vi confesso, ho amato anche Titanic.
Dopo una tale premessa però, non mi vergogno di dire che, per me, Avatar, è una cagata pazzesca!
Citazione a parte, cerco di argomentare, sia pure brevemente, una tale affermazione.
Avatar è uno spot, o meglio una demo, della rinnovata tecnologia 3D che, a onor del vero, funziona egregiamente e fa la sua scena.
Visto che tutte le forze erano schierate nel comparto tecnico, ci si è dimenticati che un film necessita ancora di una storia e di una buona sceneggiatura per poter funzionare.
Di inventarsi qualcosa di nuovo, evidentemente, non c’era voglia, e allora ecco scattare l’operazione saccheggio, che in alcuni casi rasenta il plagio.
Ci serve un popolo alieno? Ci sono i Fremen, magari edulcorati dell’ underground mistico sostituito da un ambientalismo-naturalismo da operetta.
Ci serve un ambiente? Una bella foresta vivente interconnessa con gli abitanti, un grande network naturale, che strizza l’occhio, ma solo un po’ sia chiaro, al Ritorno dello Jedi con le sue creatura colorate.
La storia? Terrestri cattivi che hanno ormai sfruttato alla morte il proprio pianeta e vogliono prosciugare anche il mondo di fiaba di questi puffi di 3 metri (battuta non mia ma, se non ricordo male, di Zuzzurro e Gaspare) così ricco di una sostanza rarissima e costosissima.